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Tenores di Neoneli a Rovaniemi

Il “canto a tenore” è l’espressione etnico-musicale più arcaica della Sardegna, uno dei più straordinari esempi di polifonia del Mediterraneo, per ricchezza timbrica, espressività e complessità strutturale. Il canto è composto da quattro voci maschili: bassu, contra, mesu boghe e boghe, dalla più bassa alla più acuta, che formano una trama sonora di assoluta unicità. Di origine antichissima, certamente millenaria, il canto a tenore è nato come imitazione delle voci della natura: su bassu imiterebbe il muggito del bue, sa contra il belato della pecora e sa mesu boghe il verso dell’agnello, mentre il solista sa boghe impersona l’uomo stesso, colui che è riuscito a dominare la natura. Il canto a tenore nel 2005 è stato inserito dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni Orali e Immateriali dell’Umanità.

Il gruppo dei Tenores di Neoneli è stato fondato nel 1976 dal basso e solista Tonino Cau con l’intento di recuperare l’atavico e unico modulo canoro del canto a tenore che rischiava di scomparire dalla memoria collettiva. In oltre quarantasei anni di carriera si è esibito in tutto il mondo, una quarantina di nazioni e oltre cinquanta metropoli di ogni continente, non disdegnando contaminazioni con altri generi musicali e collaborando con artisti di fama internazionale.

Il concerto fa parte del programma culturale della conferenza di antropologia, Anthropology Conference 2023 “Relations and beyond”, che si tiene a Rovaniemi dal 21 al 22 marzo. Durante la cena del 22 marzo i partecipanti possono assistere ad una performance unica: una prima mondiale di improvvisazione musicale tra il canto a tenore dei Tenores di Neoneli e lo joik sámi del famoso joiker Wimme Saari.

https://www.arcticcentre.org/EN/events/anthro2023/cultural-programme 

  • Organizzato da: University of Lapland