Il 25 marzo è il Dantedì, la giornata dedicata al Sommo Poeta, istituita dal Consiglio dei ministri italiano. La data segna, secondo molti studiosi, l’inizio del viaggio narrato nella Divina Commedia. L’Istituto, insieme all’Università di Turku, ricorda Dante con l’ormai tradizionale conferenza del professor Antonio Sciacovelli.
Nel 2022 è uscito nelle sale il film “Dante” di Pupi Avati, una ricostruzione della vita del Poeta basata sul Trattatello in laude di Dante scritto da Giovanni Boccaccio. In quest’opera abbiamo la prima, fondamentale descrizione dell’aspetto di Dante, che nei secoli a seguire verrà rappresentato – non sempre con gli stessi tratti – da numerosi artisti, tra cui Andrea del Castagno, Agnolo Bronzino, Raffaello Sanzio, Domenico di Michelino, Sandro Botticelli, fino ad assumere una fisionomia che di tanto in tanto viene messa in dubbio, sia dalla scoperta di “nuovi” ritratti, che dalle ricostruzioni messe in atto con le tecnologie moderne.
A partire dai primi del Novecento, anche il cinema si interessa all’opera del grande poeta fiorentino, in alcuni casi includendo l’autore stesso tra i personaggi di pellicole per lo più ispirate alle cantiche della Divina Commedia (con una forte preferenza per l’Inferno): gli attori chiamati a impersonarlo, in molti casi devono richiamarne l’aspetto ormai codificato, né possono mancare alcuni riferimenti al particolare vestiario che lo rende immediatamente riconoscibile. La prima opera che porta sullo schermo il racconto della vita di Dante, è però uno sceneggiato della televisione italiana, Vita di Dante (1965, regia di Vittorio Cottafavi), in cui la rappresentazione del protagonista è chiaramente svincolata dall’iconografia tradizionale, anche per il carattere fortemente innovativo dell’opera che, oggi, sarebbe assai vicina a una docufiction.
Prendendo spunto da come l’aspetto di Dante Alighieri è stato descritto, ricostruito nell’arte e reso popolare prima dall’opera di pittori, illustratori, grafici, per giungere a determinate rappresentazioni nelle opere cinematografiche e televisive, si rifletterà sull’importanza di alcune scelte iconografiche e sulla loro disseminazione in vari ambiti (dai manuali scolastici agli usi pubblicitari), che concorrono a formare l’immagine di Dante che, probabilmente, giungerà fino alle generazioni future.
La conferenza si svolge online tramite la piattaforma Zoom giovedì 23 marzo alle 17:00 (ora di Helsinki) in italiano.
Iscrivetevi scrivendo a eventi.iichelsinki@esteri.it. Gli iscritti riceveranno per e-mail un link con tutti i dettagli per partecipare alla videoconferenza.