Ora vien, o bella sposa – La figura femminile all’epoca del Ghetto di Venezia
Il concerto è una celebrazione del patrimonio musicale e poetico delle comunità ebraiche del Rinascimento italiano: un repertorio vasto, divertente e coerente, il felice risultato di un fertile scambio alimentato dal confronto tra culture diverse, reso possibile da uno dei rari momenti di convivenza pacifica e rispetto reciproco tra gli ebrei e i loro vicini. Durante il XVI secolo, il Ghetto di Venezia era un luogo i cui abitanti parlavano più di una dozzina di lingue diverse. Gli odori di pietanze provenienti dai tre continenti si diffondevano nell’aria, insieme a suoni di canzoni, danze e melodie liturgiche degli ebrei italiani, di quelli immigrati dalla Germania o provenienti da Spagna, Portogallo, Turchia, Russia, Grecia e da paesi più lontani, che erano arrivati perché l’Italia settentionale era un luogo in cui gli ebrei erano grosso modo liberi di vivere secondo le loro credenze e tradizioni. Il ghetto era un microcosmo della città che lo circondava: la Serenissima ospitava greci, nordafricani, tedeschi, francesi e albanesi, per citare solo alcune delle nazionalità, arrivati come profughi o in cerca di opportunità economiche. Sebbene la maggior parte dei cittadini fosse cattolica, Venezia era quindi un centro multi-religioso, con comunità greco-ortodosse, protestanti e musulmane di buone dimensioni.
Ora vien, o bella sposa presenta canzoni in italiano, ebraico, yiddish e spagnolo (le lingue usate dalle varie nationi d’ebrei che vivevano in tutta l’Italia settentrionale) con i balli che tanto gli ebrei quanto i gentili avrebbero potuto fare quando festeggiavano battesimi, circoncisioni o matrimoni – sia che la cerimonia si svolgesse sotto una chuppah o all’interno di una chiesa – insieme a canti carnascialeschi e le villanelle, che danno un’idea di come gli ebrei fossero visti dai loro vicini.
Una particolare attenzione va al ruolo delle donne nella società ebraica, con canzoni di, per, e sulle donne, così come quelle scritte per i rituali, come i matrimoni, in cui in tutte le culture le donne svolgono da sempre un ruolo essenziale. Lo stesso accade e accadeva nella società ebraica, specialmente durante il Rinascimento italiano, quando, oltre alle loro responsabilità domestiche, le donne si dedicavano accanto ai loro mariti o padri (oppure per conto loro) al commercio o alla musica, tenevano salotti letterari, scrivevano poesie, partecipavano alla vita artistica e spirituale a tutti i livelli.
Ensemble Lucidarium
Gloria Moretti, Anna Pia Capurso: voce
Avery Gosfield: flauto dolce, piffero e tamburello
Élodie Poirier: viola a chiavi, violoncello
Fabio Accurso: liuto
Chiesa tedesca di Helsinki
Bernhardinkatu 4, 00130 Helsinki
28 gennaio 2018 ore 17:00
Ingresso gratuito