Il fotoromanzo, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è un “genere”, ma un linguaggio: la storia del fotoromanzo in Italia inizia nel secondo dopoguerra, tra i suoi artefici c'è Cesare Zavattini, meglio noto come scrittore e sceneggiatore di film neorealisti, tra cui Ladri di biciclette. Egli stesso ne scrisse molti, sotto pseudonimo, per Bolero. In un Paese che ancora dopo la seconda guerra mondiale doveva fare i conti con relative sacche di analfabetismo, questo prodotto editoriale ebbe un grande successo, ma la critica lo vide spesso come un tipo di pubblicazione di secondo piano. Con il passare dei decenni, il fotoromanzo ha cominciato ad entrare in crisi, ma questo non ha impedito che si cercassero nuove soluzioni innovative, soprattutto dal punto di vista dell’evoluzione del linguaggio.
Partendo dunque da una presentazione della storia del fotoromanzo, Francesca Giombini illustrerà le spinte innovative degli ultimi decenni, illustrando anche i punti principali del suo percorso di sceneggiatrice e autrice.
Francesca Giombini, è nata a Serra de’ Conti nelle Marche, nel 1966. È una sceneggiatrice e autrice di fumetti, cartoni animati e fotoromanzi. Ha sceneggiato la serie a cartoni animati Le avventure di Hocus e Lotus (La Melevisione, Rai 3), Prezzemolo (Rainbow), Leonardo (Alcuni). Ha scritto circa 400 fotoromanzi e ne ha realizzati sei per la rivista francese «Roman Photos». Attualmente scrive per Grand Hotel e collabora con La Lettura del Corriere della Sera.
L'incontro si svolge online tramite la piattaforma Zoom giovedì 24 novembre dalle 17:00 alle 18:00. La lingua dell’incontro è l’italiano. Introduce l'ospite il professor Antonio Sciacovelli, Università di Turku.
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