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Leonardo e Bramante a Milano: Santa Maria delle Grazie

La chiesa e il convento domenicano di Santa Maria delle Grazie con l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci sono da lungo tempo tra i siti dichiarati patrimonio dell’umanità dell’Unesco, non solo per la presenza di uno dei più noti dipinti murali di Leonardo da Vinci, ma per l’integrità del complesso, che mostra ancora oggi il legame originario tra l’architettura della chiesa e del convento e le opere d’arte in essa contenute. L’intervento intende valorizzare l’unicità di questo sito, sul quale nell’ultimo decennio del XV secolo si concentrano gli interessi di Ludovico Maria Sforza con l’intento di farne il suo mausoleo. A questo scopo sono chiamati a lavorare due dei maggiori artisti italiani del Rinascimento: Donato Bramante, che progetta la nuova monumentale tribuna della chiesa e Leonardo da Vinci, occupato a dipingere sulla parete nord del refettorio del convento un’opera destinata a rivoluzionare la storia della pittura, sia dal punto di vista iconografico sia tecnico. Nonostante i danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, la chiesa, il chiostro delle Rane con la monumentale sacrestia e il refettorio del convento si presentano in ottimo stato di conservazione anche grazie ai restauri che hanno interessato il complesso negli anni, non ultimo quello sull’Ultima Cena di Leonardo, operato da Pinin Brambilla Barcilon e condiretto da Pietro Cesare Marani, oggi professore ordinario di storia dell’arte moderna presso il Politecnico di Milano.

Jessica Gritti, dottore di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica presso l’Università IUAV di Venezia e abilitata al ruolo di professore universitario di seconda fascia, è docente presso il Politecnico di Milano e l’Università Cattolica. È stata assegnista di ricerca presso l’Università Cà Foscari di Venezia, l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento di Firenze e il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, dove dal 2008 svolge attività di ricerca e didattica, lavorando in particolare alla costruzione e coordinamento del Corpus dei disegni di architettura del Duomo di Milano e del dizionario biografico Architetti e ingegneri a Milano (XV-XVIII secolo). Jessica Gritti ha collaborato con diverse istituzioni tra le quali il Museo Bagatti Valsecchi di Milano, i Musei Civici di Pavia, la Biblioteca Ambrosiana, le Civiche Raccolte del Castello Sforzesco di Milano e la National Gallery di Londra, inoltre, diplomata in Archivistica, Paleografia e Diplomatica, collabora con la Fondazione Brivio Sforza di Milano per ricerche storiche e valorizzazione del patrimonio archivistico.
Le ricerche di Jessica Gritti sono rivolte prevalentemente al XV e XVI secolo: i suoi studi più recenti riguardano la cultura architettonica lombarda di età sforzesca e del primo Cinquecento, i disegni di architettura, i committenti e gli architetti fiorentini a Milano, l’attività di Donato Bramante in Lombardia e i rapporti tra l’architettura e le arti figurative. Da settembre 2019 è parte del gruppo di ricerca e collabora al coordinamento del progetto La città del duca. La politica delle immagini nella Milano sforzesca (Politecnico di Milano, DAStU).

L’incontro si svolge online tramite la piattaforma Zoom giovedì 11 novembre dalle 17:00 alle 18:00. La lingua dell’incontro è l’italiano. Introduce l’ospite il professor Antonio Sciacovelli, Università di Turku.

Iscrivetevi tramite il pulsante Prenota ora! in fondo alla pagina. Riceverete un messaggio di conferma della vostra iscrizione e un link per partecipare alla videoconferenza su Zoom.

  • Organizzato da: IIC Helsinki
  • In collaborazione con: Politecnico di Milano e Università di Turku