Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Transitions of Energy

Flavia Bigi, casaluce/geiger & synusi@cyborg, Juliana Herrero, Sissa Micheli e Francesca Romana Pinzari

 

16.6.–11.9.TRANSITIONS OF ENERGY 

Flavia Bigi, casaluce/geiger & synusi@cyborg, Juliana Herrero, Sissa Micheli e Francesca Romana Pinzari

L’esposizione investiga come l’energia dell’individuo e dell’ambiente interagisca con il flusso della vita in campi diversi. La società moderna è quasi del tutto dipendente dall’energia sfruttata per lo più a livello industriale (in particolare nella sua forma meccanica, elettrica, chimica e termica) in tutti i suoi processi produttivi e organizzativi. Altre forme di energie, che i dizionari e le enciclopedie non citano, sono quelle spirituali, passionali, sociali, che fanno muovere anch’esse l’umanità da tempi remoti. A tali forme di energie l’arte dedica le sue riflessioni, così come lo fanno anche le cinque artiste di questa mostra.

Flavia Bigi focalizza la sua ricerca sull’energia spirituale. La sua installazione Pay Attention II (2015) è formata da sette volumi cubici, che alludono al dogmatismo di molti culti imprigionati dentro la loropretesa di perfezione immutabile. La superfcie nera è stigmatizzata e infranta da un simbolo religiosoe dal gioco di verità e illusione che si instaura. Al centro di tale installazione circolare appare l’icona di un viso umano realizzata in vetro su cui l’artista ha inciso la formula matematica dell’energia: E =mc². Bigi pone così l’individuo al centro dell’universo, atto di memoria rinascimentale che lasciaafforare le sue radici toscane.

L’approccio filosofco di casaluce/geiger & synusi@cyborg analizza il territorio post-human e il flusso cyborg della vita tra il reale e il virtuale. L’artista si avvicina al tema dell’energia usando la sua dimensione virtuale. La sua personalità multipla interagisce con altre entità, pervade le diverse piattaforme di Internet sotto forma di un virus, che si trasforma visivamente in una crittografa sulle opere fotografiche, come mostrano i lavori REHAB (work in progress). Qui, l’energia deve esserecompresa come quel processo psico-fsico che chiede la riattivazione dei livelli energetici durante un’esperienza borderline dove il soggetto non è né malato né sano. Il lavoro è una ricerca per undialogo tra ciò che è relazionato all’esperienza intima e personale, ma anche una metafora della realtàtesa verso il mondo sociale, tra la dimensione legata al mondo naturale, all’acqua, all’aria, ai fanghi,alla luce solare così come agli impulsi luminosi e alle onde elettromagnetiche. Un incrocio, anche inquesto caso, di una dimensione post-human con tutte le sue domande e rifessioni aperte che toccanotutti noi.

Juliana Herrero affronta il tema dell’energia rielaborando elementi di found footage digitali, chesono da lei frammentati e ricomposti musicalmente su vari livelli. Così come l’energia trasforma lamateria, il suo lavoro porta universi alienati dentro “scenari” surreali che producono atmosfere emozionali in cui il pubblico si può immergere. I suoi “paesaggi” galleggianti, come Milieu,investigano il concetto d’infnito e la costruzione di realtà contingenti, muovendosi dentro i limiti sottili tra l’universo esterno e quello interiore e ne esplora il loro confne osmotico. L’ambiente emettitore di Milieu, che sussurra messaggi destrutturati e informazioni raccolte dai social networks di Internet, apre uno spazio di riflessione riguardo la relazione intima tra l’essere umano e la tecnologia nell’era dell’iperconnettività. L’opera emerge attraverso un processo di trasformazione come unrifesso di luce dentro una materialità e un suono eterei.

La video installazione di Sissa Micheli dal titolo A Mountain Phenomenon è dedicata alle variazioni energetiche di luce. Le immagini di alcune montagne argentate appaiono muovendosi nello spaziograzie alla loro proiezione su dei rifettori utilizzati in campo fotografco e cinematografco. Durante la loro rotazione le montagne, realizzate con il materiale riflettente delle coperte di soccorso, riverberano e interrompono la luce esaltando il potenziale energetico di essa. Strutture animate artifcialmentesembrano sfdare le leggi fsiche della trasformazione dell’energia solare. Il suo uso ricorrente di fogli d’alluminio usati per le coperte di salvataggio accentua la sensazione di stato d’emergenza e determina una riflessione sulla nostra era. Se da un lato nei suoi lavori emerge il problema globale dell’esaurimento delle energie naturali, dall’altro è costante la dimensione temporale.

Francesca Romana Pinzari è interessata alla transizione di energia nelle relazioni umane. Nel suo video The frst time we kissed (2009) l’artista vuole cogliere qualcosa d’intimo e d’indefinibile come l’emozione del primo bacio e renderla eterna. Ironicamente, Francesca Romana Pinzari coglie questa emozione romantica e poetica con strumenti tecnologici e clinici. Il video è stato attuato usando unatelecamera termica, due macchine ECG e due microfoni per registrare il suono dei battiti dei cuori. Il progetto è stato possibile realizzarlo grazie alla collaborazione di due Università italiane che hanno fornito gli strumenti tecnici necessari.

Foto: Francesca Romana Pinzari: The First Time We Kissed, 2009

www.kajaani.fi/palvelut/kajaanin-taidemuseon-nayttelyt#sthash.bodlGEwp.dpuf

 

  • Organizzato da: Kajaani Art Museum
  • In collaborazione con: Italian Cultural Institute